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La Via del Vettore

Ardania è viva, essa pulsa, alimentata dall’energia costante della Madre. Come una ragnatela abilmente tessuta in ogni sua intercapedine si rinnova e si purifica grazie a quattro grandi fulcri che si manifestano come grossi alberi.

Si sospetta che essi siano Porte Dirette per i “mondi altri” ed abbiano la capacità di canalizzare le energie irrorando Ardania stessa. Questo giustificherebbe il perché essi vengano “vigilati e controllati” costantemente, che siano creature mostruose o civiltà evolute e venerati come emanazioni della Madre stessa.

Questi alberi sono posti nei quattro punti cardinali ed incarna un elemento specifico:

  • Yggradrasill al freddo Nord, l’acqua

  • Il Tulip nell’estremo Est nel regno elfico, l’aria

  • L’albero degli impiccati, nel profondo e impervio Sud, il fuoco

  • E l’albero sacro nella valle dell’unicorno ad Ovest, che affonda le sue radici fino al Nuovo Mondo, la terra.

Da essi si dipanano corridoi di energia che li collegano, il punto d’incontro tra i flussi converge nella zona dove sorge la misteriosa ed inaccessibile Paranor, terra di origine di ogni Druido.

Ogni stagione esalta l’albero di riferimento, portando a grossi stravolgimenti morfologici (come è stato per Helcaraxe nella stagione autunnale, Acqua, recentemente) e ad un esaltazione della flora e della fauna locale.

I guardiani riconosciuti alla protezione diretta di questi grossi catalizzatori maturano una certa sensibilità verso di essi e la necessità di sentirsi responsabile per la loro sicurezza.

Tutto ciò però cozza con le leggi degli uomini, guidate da fini materiali e opportunistici, legati ad interessi politici ed economici che spesso perdono di vista la vera importanza dell’equilibrio del pianeta.

A questo proposito il Rumenal, che necessita di un controllo costante, ricerca nella sua vita coloro che chiama Vettori. Essi sono persone “pure” prive di sovrastrutture mentali, la cui sensibilità cristallina permette di essere uno strumento del druido che attraverso i loro occhi vede e percepisce, ammesso che essi siano fisicamente prossimi all’albero sacro.

E’ ovvio che essi debbano essere consenzienti a stabilire un legame con il figlio di Jurth ed aprire la propria mente ed anima stabilendo un legame indissolubile.

La difficoltà risiede proprio nel riuscire a stringere un legame talmente intimo, diretto e di fiducia con culture spesso in opposizione tra loro per motivi razziali e politici.


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